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09/01/2023
Franco Picco e Fantic pronti alla seconda parte di gara

La quarantacinquesima edizione della Dakar, una delle più dure e selettive degli ultimi anni, ha fatto sosta oggi, 9 gennaio, a Riad per la giornata di riposo che ha concesso a piloti, meccanici e staff qualche momento di relax prima di riaccendere i motori per la seconda parte di gara.

Domani la grande avventura si rimette in marcia per affrontare le restanti sei tappe, circa 3200 chilometri, che porteranno il 15 gennaio all’arrivo sul Golfo Persico, a Dammam, dopo aver attraversato da ovest ad est tutta la Penisola Araba.

La giornata di riposo è anche l’occasione per una più approfondita messa a punto della moto: oggi la Fantic XEF 450 Factory di Franco Picco è stata controllata dai meccanici del Team Fantic ed è pronta per la seconda parte della sfida. Dopo la sfortunata caduta che nella prima tappa ha fermato Tiziano Internò, e dopo l’inconveniente, che ha costretto al ritiro il rookie Alex Salvini, spetta a Franco Picco l’impegno di essere l’alfiere Fantic verso il traguardo della gara più dura del mondo.

 

Tiziano Internò ha dimostrato la sua generosità cercando di risalire in sella dopo due giorni di riposo, ma le conseguenze fisiche della caduta accorsa nella prima tappa non gli hanno permesso di portare a termine la gara. 

Malasorte anche per Alex Salvini che, al debutto alla Dakar, ha potuto constatare di persona l’asprezza, fisica e morale, di questa gara. Peccato anche perché l’ex campione del mondo enduro arrivato in Arabia per fare esperienza sulla sabbia, ha dimostrato grandi qualità e velocità da top rider tra le dune. 

 

Resta in gara il veterano Franco Picco. “Abbiamo corso la prima parte della gara su un percorso insidioso - dice Franco – reso ancora più difficile dalle condizioni meteo, che hanno messo a dura prova soprattutto i motociclisti.

Per ragioni di sicurezza dopo gli abbondanti rovesci di questi giorni, l’organizzazione ha dovuto modificare le ultime tappe prima della giornata di riposo, diminuendo un poco la pressione con un programma e un itinerario in un certo senso più leggeri per le due tappe del 7 ed 8 gennaio. 

C’è poi l’incognita delle due tappe di giovedì 12 e venerdì 13 gennaio, nell’Empty Quarter, un’area definita la più desertica ed estrema del pianeta. Saranno due frazioni marathon, quindi senza assistenza né possibilità di intervenire sulla moto per eventuali manutenzioni.

Affronterò anche questa seconda parte di Dakar mantenendo il ritmo che mi sono prefissato: il mio obiettivo è concludere il rally in sella alla mia Fantic XEF 450 Factory, per confermare la qualità del lavoro di sviluppo realizzato su questo veicolo nell’ultimo anno e mezzo. Una moto (quasi) di serie” dice Franco sorridendo sornione “capace di grandi performance tra le dune.

Ci sono materiali diversi per alcune componenti, poi altri particolari e dettagli necessariamente modificati per la produzione di serie, ma questa versione è l’erede di quella della precedente stagione.

Con poche regolazioni personali mi sono sentito subito a mio agio sulla moto, che ora devo portare al traguardo finale, per concludere un’altra volta la Dakar. Sarebbe un’altra bella soddisfazione alla mia ventinovesima partecipazione, ma ora incrociamo le dita."

 



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