LOCA’S IN(side)LAP – Tra il pitstop allo Space Center di Houston, un’altra grande Pole Position di Aron Canet e una gara che si è trasformata in una vera sfida da rodeo alla prima curva, Roberto Locatelli ripercorre il weekend texano visto dall’interno del box Fantic Racing.
“Sul podio del Portogallo, nel mio mondo, ero sulla luna.” È così che Roberto Locatelli ricorda le emozioni vissute dopo la sua prima vittoria in veste da team manager, grazie alla straordinaria performance di Aron Canet al suo secondo Gran Premio con il team Fantic Racing a Portimao.
Per il terzo appuntamento stagionale, il Mondiale Moto2 si è poi spostato in Texas, terra di cowboy e rodei, di avventure e scoperte – ed un’occasione unica per confrontarsi con chi ha vissuto in prima persona la sensazione di “camminare” nello Spazio: l’astronauta Luca Parmitano, il primo italiano ad effettuare un'attività extraveicolare, con 6 ore e 7 minuti di passeggiata spaziale.
Prima di continuare la propria missione sul Circuit of The Americas, una delegazione del team Fantic Racing ha avuto l’opportunità imperdibile di visitare lo Space Center di Houston. “Proprio dove la mitica frase ‘Houston, abbiamo un problema’ è stata pronunciata”, spiega Locatelli. “Siamo stati accompagnati dal miglior italiano che va sulla luna, Luca Parmitano. È stata una visita speciale ed unica. Luca Parmitano ci raccontava le emozioni e le sensazioni che si vivono andando nello Spazio e noi rimanevamo allibiti, stupefatti, a bocca aperta. Il classico spettacolo di quando i bambini vanno a vedere qualcosa che hanno sognato, in un grande Luna Park. È stato bellissimo, sembrava di passeggiare su questa sensazione lunare.”
“Austin, piedi per terra”
“Siamo tornati con i piedi per terra per vivere il Gran Premio di Austin”, continua Locatelli passando al resoconto di un weekend che era iniziato, ancora una volta, nel migliore dei modi con la seconda Pole Position stagionale di Aron Canet. “Con tutta la squadra Fantic Racing siamo stati perfetti nel lavoro per arrivare alla pole. Abbiamo raggiunto un’ottima prestazione in qualifica e ci aspettavamo ovviamente molto di più della gara. Eravamo pronti a lavorare, come in ogni Gran Premio perché sappiamo che bisogna sempre stare con i piedi per terra – e noi ci eravamo preparati a una sorta di gara, non aspettandoci però le difficoltà in partenza. Dalla pole, in Texas la postazione di partenza è esterna alla prima curva, tra l’altro una curva veramente unica e singolare che chiude tanto. Stando esterni con questa larghezza importante della prima curva e di altre parti del tracciato del Texas, tanti piloti si sono buttati all’interno facendoci allargare troppo, di conseguenza siamo usciti dalla prima curva quasi in decima posizione. Da lì è stata una gara in salita.”
“Il GP terminato in nona posizione, di positivo ci ha comunque fatto vedere un Canet che porta a casa qualunque risultato sia alla nostra portata, come ci siamo detti tutto l’inverno. Non dobbiamo puntare solo a vincere ma ovviamente siamo lì per vincere. Quello che abbiamo fatto è raccogliere altri punti importanti in un inizio di campionato con una classifica molto stretta. Nel mondiale piloti ci troviamo comunque in quarta posizione, in piena lotta per quello che è il nostro obiettivo – ovvero essere tra i protagonisti lunga tutta la stagione 2024.”
Il COTA è un tracciato singolare
Per Xavi Cardelus il GP delle Americhe è stato un weekend all’insegna della scoperta di un tracciato molto particolare. “L’unico anno che Cardelus aveva corso ad Austin, a causa di un infortunio aveva girato molto poco. Si è quindi trovato con un grande compito che Austin fa pagare a caro prezzo per tutti quelli che ci girano per la prima volta: vivere l’emozione di una pista bellissima con ben 20 curve che però chiede molto ai piloti. È partito molto emozionato ed anche per lui la gara è stata complessa. L’ha portata a termine, raccogliendo molta esperienza e molte informazioni che saranno sicuramente utili per la parte europea del campionato che ci aspetta ora. Fino al Kazakistan, che è nuovo per tutti, corriamo sulle nostre piste storiche europee dove siamo fiduciosi di fare delle belle prestazioni anche con Cardelus.”
Iniziando dal GP della Spagna in programma dal 26 al 28 aprile, un appuntamento speciale soprattutto per lo spagnolo Aron Canet. “Con Aron andiamo a Jerez de la Frontera per concretizzare e raccogliere ancora quello a cui possiamo puntare – l’abbiamo visto tutti noi e l’ha visto tutto l’ambiente della Moto2 e della MotoGP, Aron Canet è uno dei protagonisti della categoria. Andiamo a Jerez per fare un buon, anzi un grandissimo lavoro. È quello il nostro compito e il nostro obiettivo”, sottolinea Locatelli.